Intro

Droga, carcere, morte. Tre punti tatuati sulla pelle.
Tre alternative obbligate per i pandilleros, i ragazzi delle bande di strada latinoamericane.

Due le gang più efferate: la Mara Salvatrucha 13 e la Barrio 18. Organismi criminali in rapida espansione, a livello transnazionale, con avamposti in tutto il mondo.
Bande simili ma contrapposte, legate da un’insanabile rivalità che insanguina le periferie urbane, da El Salvador a Los Angeles.

I pandilleros vengono reclutati giovanissimi e gettati nella mischia in sanguinose battaglie per il controllo del territorio. Spacciano, si drogano, rubano, uccidono, e molti non hanno nemmeno vent’anni. Abbandonati da tutti, ricercati dalla polizia, la loro è una Vida Loca, folle e sregolata, sospesa tra l’illegalità e la morte.

Questo è un viaggio dentro e fuori il loro mondo, per guardare in faccia questi “famigerati” adolescenti.

Un documentario di Stefania Andreotti (Aplysia, 2007).


Trailer

News

Qui potete trovare le ultime notizie sul documentario...

mercoledì 23 luglio 2008

Vida Loca @ Molisecinema

Vida Loca è stato selezionato per il concorso Frontiere del Film Festival MoliseCinema. La manifestazione si terrà dal 5 al 10 Agosto a Casacalenda (CB). Si tratta del quarto Festival che seleziona Vida Loca tra le opere in concorso.
Per maggiori informazioni su MoliseCinema potete visitare questo link: www.molisecinema.it

domenica 20 luglio 2008

Vida Loca recensito su "Il Cinemante"

Citiamo qui di seguito la positiva recensione scritta da Raffaele Rivieccio e apparsa sul sito "Il Cinemante":

Complimenti alla maestria registica di Stefania Andreotti ed al suo documentario La vita loca realizzato in Messico sulle bande di pandilleros, quasi delle sette malavitose che dai loro nuclei latino-americani stanno espandendosi in tutto il mondo sulle rotte della droga ma anche di uno spirito dei tempi che sulle fasce sociali più marginali e disperate agisce secondo psicologie similari ovunque.

La delinquenza giovanile che la Andreotti racconta dall’interno – in un arrischiato reportage che segue le vere regole del giornalismo preinternautico – non è troppo distante da quella che Garrone ha mostrato in Gomorra. La tecnica di ripresa e di montaggio del documentario sono così veloci e ad incastro che i ragazzi delle bande sembrano personaggi di uno dei recenti videogame di violenza urbana, ritmati da musiche droganti e ipnotiche.

Una regia, quella della Andreotti, quasi frenetica, una Pizzica di frammenti iconici che restano impressi come gli occhi lisergici dei ragazzi in buio verdino ed infernale della camera notturna. Il virtuosismo della regia non genera empatia in questi giovani condannati ad una morte prematura ma che esprimono in un modo come un altro, in fondo, la loro ribellione all’arrendersi ad uno mondo dalle gerarchie immutabili.

Fonte: http://www.ilcinemante.com/dettaglio.asp?id=2504